di Aloma
Bardi
(Incontro con il Dottor
Alfred Tomatis a cinque anni dalla sua morte)
Il medico francese Alfred Tomatis, nato a Nizza nel 1920 in una famiglia di origine piemontese, personaggio controverso in vita e ancor controverso a cinque anni dalla sua morte, avvenuta il giorno di Natale del 2001, era un otorinolaringoiatra specializzatosi in foniatria. Egli fu celebre in Francia come medico dei cantanti e amantissimo della musica, l’opera italiana e Mozart in particolare. Divenuto celebre per gli studi e la clinica sull’orecchio, l’ascolto, il linguaggio, la comunicazione e l’apprendimento delle lingue, ha curato problemi psicologici e dislessia. Realizzò la pratica della musica filtrata, allora procedimento meccanico, oggi accessibile come programma informatico. Ha lasciato una altrettanto controversa eredità e un dibattito aperto tra gruppi e scuole circa la sua legittimità. |
Il metodo che si basa sulle scoperte di Tomatis è oggi
applicato in almeno 15 Paesi e il concetto su cui si fonda è lo sviluppo,
la pratica e la consapevolezza del controllo dell’orecchio e dell’ascolto
su molte facoltà. Dunque idea originariamente medico-acustica, dal campo fisiologico
si è espansa a comprendere applicazioni in ambito musicale e in musicoterapia.
Scuole sono sorte per diffondere internazionalmente la pratica del metodo.
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Tra i molti scritti del Dottore, titoli dal sapore d’epoca: L’oreille et le langage (1963), Éducation et dislexie (1972), De la communication
intra-utérine au
langage humain (1974), Vers l’écoute humaine (1974), l’autobiografia L’oreille et la vie (1977), La nuit utérine (1980), L’oreille et la voix (1988), Pourquoi
Mozart? (1991), Nous sommes tous
nés polyglottes (1991). L’oreille et la vie è lettura affascinante seppure fitta di esagerazioni
e ripetizioni, che non sempre coincide con la reale biografia del Dottore.
In ogni opera saggistica risalta lo stile enfatico e vitale di Tomatis.
L’oreille et la voix, adesso disponibile
anche in lingua inglese nell’edizione pubblicata negli Stati Uniti (The
Ear and the Voice, adattamento e trad. di Roberta Prada, Francis Keeping
e Pierre Sollier, Scarecrow Press 2005, dalla pubblicazione originale Laffont)
è di fondamentale importanza, seppure alcune delle affermazioni sono difficili
da verificare. L’edizione americana è stata riveduta e risulta più concisa
e scorrevole rispetto all’originario stile rapsodico del Dottore.
Avventura
affascinante oggi tentare un’analisi di Alfred Tomatis terapeuta dell’ascolto
e della musica, del suo magnetismo e delle intuizioni luminose, delle sue
ambizioni musicologiche. Ma nella sovrabbondanza del materiale documentario,
disperso tra molte fonti e su contrastanti livelli qualitativi, come valutarne
le scoperte? Fruttuosa una lettura critica degli scritti. Ma per conoscerlo
è soprattutto indispensabile valutare la predominante componente fisiologica-acustica
della sua impostazione e sperimentare in maniera diretta l’ascolto di musica
filtrata. Occorre accettare anche che un metodo educativo-terapeutico non
debba di necessità venir riconfermato scientificamente in ogni sua parte per
risultare valido e garantire i risultati che si propone. Infine, sfrondate
dagli orpelli le teorie del Dottore – e anche qualora esse venissero in parte
contraddette – la sfida sulla necessità di potenziare l’orecchio resta...
degna di ascolto.